ROCCA UBALDINESCA, Venerdì 13 e Sabato 14 dalle ore 20,00
PASSAGGI DI PORTA IN PORTA SUI PASSI DELLA MAGA FOLIA E MUTINO.
Gli antichi misteri della Rocca si risvegliano ed accompagnano, nelle segrete stanze, gli amanti nel silenzio della notte.
A cura di “Villaggio RANCO”
Secondo la Leggenda, come si legge nell’opera di Luigi Michelini Tocci, le origini del nome del fiume Foglia sarebbero legate a Folia o Folìa una Maga che viveva in località della “Cupa” dove si svolgevano nelle ore più profonde della notte riti e magie. Una versione che ci piace narrare è quella di Ferriero Corbucci.
Nella tradizione contadina orale Folia, prima che Orazio la presentasse come una megera oscena (strega), era una mitica presenza, una ninfa fluviale ed agreste. Come Dafne, inseguita da Apollo che ardeva d’amore per lei, così Folia era amata da Mutino, un ragazzo bellissimo, astuto e pieno di ardore giovanile.
Folìa e Mutino s’incontrarono, si conobbero e s’innamorarono perdutamente, ma per una strana sorte legata all’errore incorso nel preparare un filtro magico, Folìa si trasformò in una vecchia strega e stravolta dal dolore si rifugiò in un antro perché Mutino non la vedesse. Mutino continuò invano a cercarla e a invocarla disperatamente per anni e anni. Folia stremata, ormai sul punto di morire, capì che l’amore si misura spesso con la sofferenza; erano le lacrime l’ingrediente che mancava al filtro magico, si alzò a preparare l’intruglio che operò il prodigio di restituirle le primitive sembianze. I due tornarono insieme e per rendere definitiva la loro unione diedero i propri nomi al fiume Foglia e all’affluente Mutino.
Oggi l’affluente Mutino continua ad incontrarsi con Foglia e le loro acque si ritrovano in una eterna danza.
Programma SanValentino 2015 PDF